Lucerna è una stupenda città di circa 60.000 abitanti a 437 metri sul livello del mare, sulla riva ovest del Lago dei Quattro Cantoni. Lo è per le vette che ne chiudono l'orizzonte, poi per i ponti di legno, tra i più antichi d'Europa, e infine per quella atmosfera particolare che si respira dovuta agli alberghi lussuosi, o ai vecchi battelli a pale che trasportano i turisti a spasso sul lago. Non a caso Richard Wagner, Goethe, Lev Tolstoi, la regina Vittoria scelsero questa località per le proprie vacanze: testimoni d'eccezione per quella che si è sempre più affermata come una meta privilegiata del turismo mitteleuropeo.
La circondano i monti Pilatus e Rhigi e le Alpi di Uri e di Engelberg. Il fiume Reuss divide la città in due parti, dette la Gross-stadt e la Kleinstadt. Sette ponti, di cui due coperti in legno, Kappelbrücke e Spreuerbrücke, congiungono le due parti. Una visita di Lucerna non può che partire dal Kappelbrücke, lo splendido ponte coperto in legno costruito nel 1300 e ricostruito dopo che un incendio l'aveva in gran parte distrutto. Il monumento costituiva una parte importante del sistema difensivo urbano, comprendente anche imponenti mura. A metà della sua lunghezza sorge l'imponente torre ottagonale, detta Torre dell'Acqua, un tempo prigione, archivio e camera del tesoro.
All'estremità est del ponte si sbuca nel Rathausquai, di fronte la chiesa di San Pietro: è uno dei quartieri più eleganti di Lucerna, dove si trovano bar, alberghi e case con grandi arcate; il martedì e il sabato vi ha luogo il colorato mercato cittadino. Da qui, si raggiunge il Weinmarkt (la piazza del mercato del vino), sede del mercato dell'artigianato.Seguendo la Kornmarktgasse si arriva al Kornmarkt (piazza del mercato del grano), in cui si trova l'Altes Rathaus (antico municipio), palazzo seicentesco affiancato da una torre del '500.
Percorrendo la Furrengasse troviamo al civico 21 il Museo Picasso con opere dell'artista e foto della sua vita e, arrivati alla fine, si arriva alla piazza Kappellplatz, dove si trovano la più antica chiesa della città e una fontana dipinta del 1918. Tornando indietro per la Weggisgasse - attraversando così il centro storico - si arriva al secondo ponte di legno della città, lo Spreuerbrücke (detto Ponte del Mulino), del XV secolo. Al di là del ponte trova posto il Museo di Storia Naturale. Per la Reussteg, che costeggia il fiume, si giunge poi ad un altro importante simbolo di Lucerna, la chiesa barocca dei Gesuiti e quindi al Palazzo del Governo.
A questo punto conviene riattraversare la Reuss e raggiungere la Schwanenplatz, il cui nome è dovuto alla presenza, ovunque nel fiume e nel lago, degli eleganti cigni reali. Dalla piazza partono i famosi quai (lungolago) lucernesi, con splendide passeggiate pedonali (e ciclabili), grandi alberghi e gli ormeggi dei battelli turistici. Notevole la vista sul lago e sulla vetta del Rigi, la "Regina delle Montagne".
Volendo, si può arrivare alla Hofkirke, la cattedrale dedicata a San Leodegario: dell'originale medioevale restano solo i due slanciati campanili, mentre la facciata è seicentesca; all'interno, un organo del 1639. Seguendo la Lowerstrasse si giunge alla Lowenplatz (dov'è il Palazzo del Panorama con un gigantesco dipinto di Castres); da qui, per la Denkmalstrasse, si raggiunge il Giardino del Ghiacciaio, preceduto dal Monumento del Leone, scultura del XIX secolo ricavata dalla viva roccia e dedicata alle guardie svizzere cadute durante la rivoluzione del 1792.
Il Giardino del Ghiacciaio venne scoperto nel 1872, ed è oggi monumento di importanza nazionale. Si tratta del letto di un antichissimo ghiacciaio, dove sono visibili massi erratici e trentadue Marmitte dei Giganti scavate dal torrente originato dal disgelo. Nell'annesso museo si trovano belle raccolte geologiche, paleontologiche e vari plastici, compreso quello della Svizzera centrale, realizzato nel XVIII secolo. Alcune camere del palazzo che ospita il museo sono arredate in stile d’epoca, con mobilio antico, quadri e suppellettili. Dal museo è poi possibile raggiungere la cinta di mura (1350-1408), della quale restano nove torri (alcune restaurate e accessibili al pubblico nel periodo estivo) e qualche tratto di notevole altezza.
Lucerna vuol dire anche Museo dei Trasporti, il più frequentato museo della città e il più grande museo dei trasporti in Europa. Ci fa vedere lo sviluppo e i progressi tecnici di tutti i trasporti su terra, acqua e aria e anche dei sistemi di comunicazione e del movimento turistico. Le collezioni vengono continuamente aggiornate e ampliate.Infine non si può tralasciare, per importanza e creatività, di citare il KKL – Kultural und Kongresszentrum Luzern, complesso di edifici in acciaio e cristallo sotto un immenso tetto di alluminio che si protende verso il lago dei Quattro Cantoni. All’interno si trova il Museo di Arte Contemporanea – Kunstmuseum. A livello culturale, il primo piano spetta alla “Lucerna Musicale”, l’annuale Festival Internazionale di Musica, inaugurato nel 1938 con un memorabile concerto diretto da Arturo Toscanini. I dintorni della città offrono allettanti passeggiate: a cominciare dal Pilatus, vetta raggiunta da una ferrovia a cremagliera e da una funivia. La vetta del Rigi è l'altra meta di possibili escursioni. Anche qui è possibile evitarsi gran parte della fatica utilizzando il treno a cremagliera o la funivia. Il lago dei Quattro Cantoni, infine, costituisce un piacevole diversivo alle gite via terra.
Prendendo il treno o l'autobus per Engelberg, invece, si entra nel regno della natura, della montagna e dei ghiacciai che ricoprono tutto l’anno il monte Titlis. Una entusiasmante escursione che porta alla cima del ghiacciaio a oltre 3.020 metri di altitudine attraverso l’uso di una ultra-moderna cabinovia che girando su se stessa lentamente pone sotto una differente luce la grande visuale che gli occhi di turisti e non possono avere nell’ascesa e discesa dal monte. Come si può evincere da queste mie parole Lucerna è una città magnifica, moderna, viva e caratteristica che mi ha arricchito di tante emozioni estetiche che ancora ricordo con la stessa intensità dei primi momenti.